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Come una rosa

di Stefania Consoli

E anche quest’anno sono tornate a fiorire le rose.

Sembrerebbe normale, un appuntamento consueto di maggio. Ma noi, in realtà, non sappiamo cosa la pianta ha dovuto affrontare nei gelidi mesi invernali. Eppure, puntuali, anche quest’anno le rose sono tornate a fiorire. La vita custodita in loro non poteva più attendere. Era pronta a sbocciare al momento previsto. Né prima, né dopo. Ora.

Splendide nel loro turgore. I petali uno dopo l’altro si dispiegano in una perfetta armonia. Colori che sembrano velluto: forti, tenui, brillanti; una gamma di tinte e di forme che donano ai fiori un fascino tutto speciale, quasi regale.

La natura ci dona continuamente sapienti lezioni di vita. Nel rispondere con docilità alle leggi che l’hanno creata, pare infatti volerci dire: “Uomo, perché ti affliggi sconsolato nelle tue difficoltà? Perché nei tuoi inverni, nelle gelate che irrigidiscono i tuoi giorni, nei venti freddi dei problemi che investono il tuo cammino tu, uomo, ti scoraggi? Non ricordi più le primavere che ti hanno visitato negli anni? Hai forse dimenticato quello che è scritto proprio per te nel Vangelo: «Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro…» (Mt 6,28-29).

Il fatto è che noi uomini, gonfi della nostra presunzione, non vogliamo sottometterci umilmente a quelle leggi che regolano l’universo intero in tutti i suoi aspetti, dai più maestosi a quelli più minuti. Pretendiamo di governare la nostra vita con le poche conoscenze che abbiamo e spesso, pur di controllarne il corso, la manipoliamo alterandola nei suoi delicati equilibri. E infine, quando vediamo che sono del tutto compromessi, ci ripieghiamo sui mali che noi stessi ci siamo procurati.

Non rimane, allora, che imparare dalle rose…

Dobbiamo comprendere, una volte per tutte, che solamente il Signore della Vita ha la potenza di ristabilire l’ordine che abbiamo perduto. Solo Dio può farci rientrare in quell’armonia alla quale tutti aneliamo perché scritta nella nostra anima; mentre noi, smarriti nel caos di un’esistenza ritmata da regole inventate da altri uomini, rischiamo di perdere del tutto i punti di riferimento, come aghi di bussole impazzite.

Nel tempo della “crisi di tutto”, oggi però, Dio ritorna con potenza per riportare le sue creature a quella vita integra e pulita che aveva pensato per ognuno di noi. La nostra disubbidienza a Dio l’aveva ferita mortalmente, la nostra ubbidienza a Gesù Cristo, ora, potrebbe farla sbocciare a vita nuova, risorta.

Dobbiamo per questo offrire a Lui le nostri croci, rimanendo pazienti e fiduciosi in quelle sofferenze che a volte ci lacerano il corpo, il cuore, lo spirito, nella certezza che l’amore con cui sopportiamo le conseguenze della nostra disubbidienza, ci purifica e permette a Cristo di consegnarci all’abbraccio tenero del Padre.

Ci vuole tanta umiltà per fidarci di Dio. Spesso vogliamo cercare il rimedio al nostro dolore con poveri mezzi umani, in fretta, per non sentire il peso della sofferenza; ma il più delle volte non facciamo che imbrogliare la matassa dei nostri problemi. E ci assale l’angoscia, l’inquietudine, persino la disperazione.

Siamo proprio ciechi. O forse solo concentrati solo su noi stessi al punto da non riuscire a vedere che nel mondo è in corso un vero e proprio attentato alla Speranza da parte di un sistema di poteri – politici, economici, sociali – che vuole farci perdere di vista la Verità; cioè che solo Dio ha la potenza di portare a compimento la nostra vita, perché Lui l’ha pensata per noi, e per ognuno ha previsto una piena fioritura. Come le rose.

È tempo di speranza. È tempo di credere che possiamo farcela se ci doniamo a Gesù, l’Uomo nuovo, modello per ognuno di noi. Che cosa in realtà dovremmo fare possiamo ascoltarlo da Lui stesso: nel suo Vangelo, nelle rivelazioni consegnate ai profeti di ogni tempo, nella sapienza dello Spirito Santo che soffia in continuo su ognuno di noi e si comunica nelle parole di Sua Madre che qui, sulla terra, non smette di parlare… E poi attraverso gli angeli, i santi, le anime dei giusti che vivono nella Verità e desiderano trasmetterla a noi attraverso la comunione nello Spirito.

Ma ciò che è più eloquente, è la strada che ha Gesù stesso ha scelto: quella della Croce, l’unico strumento capace di sconfiggere definitivamente satana con la sua morte, e che apre l’accesso alla vita senza fine: “Anche se il male sembra prevalere sul vostro pianeta”, dice lo Spirito Santo a Stefania Caterina, “l’azione di Dio è costante e silenziosa nel vostro spirito. Se donate la vita a Gesù, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, affidando a lui tutto il vostro essere, Egli farà sì che le leggi della vita funzionino in voi, al di là di ciò che potete comprendere… A voi tocca solo aprire le porte a Gesù, affinché compia in voi la sua opera insieme a me, lo Spirito Santo. Sarete protetti e aiutati in tutto, e già ora sperimenterete l’appartenenza ad una dimensione nuova, quella dello spirito, che vi attende al termine della vita terrena. Non risolverete i vostri problemi spirituali e fisici fino a che non vi affiderete totalmente a Dio! Solo così potrete sconfiggere il male, che tenta in ogni modo di alterare in voi l’armonia delle leggi divine. Quando Dio sarà il Signore della vostra vita, allora anche voi potrete dominare le forze avverse, e regnare con Cristo già qui sulla Terra, elevando a Lui tutto ciò che vi appartiene e vi circonda. Non dimenticate che siete un popolo regale e sacerdotale, perché, uniti a Cristo, partecipate pienamente alla gloria di Dio, la gloria che Egli ha posto nei suoi figli” (dal Messaggio La luce della vita, 6 marzo 2012).

 Convinti che le sofferenze del tempo presente non sono adeguate alla gloria futura che si manifesterà in noi (Rm 8,18), forti nella fede, aspettiamo la beata speranza e l’avvento glorioso del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo (Tt 2,13), che trasformerà il nostro misero corpo per conformarlo al Suo corpo glorioso (Fil 3,21).